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PRIMI PRINCIPI: cicli combinati

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Aggiornamento: 16 apr 2022

di Simone Occhipinti
 


La ricerca di un processo di combustione a sempre più alto rendimento ha portato alla creazione degli Impianti a Ciclo Combinato. Questi sono composti da una turbina a gas seguita da una a vapore, interfacciate fra loro da un Generatore di Vapore a Recupero (GVR):


  1. Il primo ciclo (topping) brucia metano per produrre fumi a 1500°C e farli espandere in turbina;

  2. All’uscita questi conservano ancora una temperatura di circa 500°C, il loro calore può perciò essere recuperato cedendolo all’acqua;

  3. Riscaldandosi, cambia fase ed il vapore ottenuto compie un secondo ciclo (bottoming), aumentando la potenza totale prodotta senza l’apporto di alcun combustibile;

  4. I fumi vengono rilasciati in atmosfera a circa 100°C, mentre l’acqua viene condensata e riutilizzata.

Spesso gli impianti utilizzano più GVR indipendenti fra loro per massimizzare l’efficienza del processo che nei più moderni arriva fino al 60%: più alta di qualsiasi altra centrale a combustibile.

I Cicli Combinati rappresentano ad oggi una base solida per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La loro flessibilità gli permette di compensare molto bene l’intermittenza tipica delle centrali solari o eoliche garantendo un approvvigionamento energetico continuo. Inoltre, esistono diversi metodi di cattura degli inquinanti che rendono le emissioni molto basse (circa 356.5kg/MWh di CO2) rispetto alle altre centrali a combustibile; nonostante ciò in Italia ancora non vi sono impianti equipaggiati.


 


Fonti:


 

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