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OGGI NEL PASSATO: eventi dalla storia

Immagine del redattore: LucaTortoreLucaTortore

La NATO

di Luca Tortore
 
Da oggi sono 73 anni che gli USA e molti dei paesi appartenenti al continente europeo, tra cui l’Italia, sono legati insieme da una alleanza, la N.a.t.o. (North Atlantic Treaty Organization). Oggi più che mai questo tema è importante specialmente vista la situazione nell’Europa orientale. Com’è stata creata e come si è evoluta la Nato dal bipolarismo della guerra fredda alla realtà molto più complessa del nostro presente?

(Tempo di lettura: circa 3 minuti)

Durante l’ultimo (spero) conflitto globale, l’Unione Sovietica di Stalin riuscì a “spingere” i tedeschi

fino a Berlino (e oltre) dopo sanguinosissime battaglie.

Per far ciò, l’URSS, occupò anche numerosi stati che erano stati conquistati dal Reich germanico e stabilì una sfera d’influenza comprendente tutta l’Europa orientale, trasformando questi paesi in stati satellite. Vista la situazione, gli Alleati, temettero che il gigante rosso volesse espandersi ulteriormente ad ovest diffondendo la sua ideologia sia politicamente, ma soprattutto militarmente vista la netta superiorità dell’Armata Rossa rispetto agli eserciti occidentali presenti sul suolo europeo. La necessità di contenere o addirittura di combattere il colosso comunista, portò gli USA e alcuni paesi dell’Europa occidentale (tra cui l’Italia, nonostante risultasse tra gli sconfitti) a siglare a Washington il 4 aprile del 1949 il Trattato del Nord Atlantico, o Patto Atlantico, che diede vita alla Nato.


La Nato nacque, e rimane ancora oggi, come un’alleanza militare difensiva definita dal famoso articolo 5 che cita, riassumendo:

“l’attacco ad un paese membro equivale all’attacco a tutti gli stati appartenenti all’alleanza”.

La struttura della Nato non è cambiata nel tempo ed è ancora oggi composta da un comando

militare unificato permanente, che si occupa dell’elaborazione di piani militari e dell’addestramento congiunto delle truppe di tutti i paesi membri; ad esempio solo tre giorni fa si è conclusa una grossa esercitazione in Norvegia con l’aggiunta di paesi non appartenenti all’alleanza come Svezia e Finlandia. Sulla carta il comandante supremo della Nato viene eletto tra i comandanti militari di tutti gli stati appartenenti all’alleanza, in realtà questa carica è sempre stata ricoperta dagli USA, così come la carica di vice comandante supremo che è sempre stata ricoperta da un comandante inglese. Proprio per questa questione nel 1966 la Francia si ritirò dal comando unificato, ma non dalla Nato stessa, come segno di protesta (anche per motivi interni) per poi ritornare a pieno titolo nel 2009.


Il comando militare prende ordini da un consiglio situato a Bruxelles formato da rappresentanti di

tutti gli stati membri con diritto di voto paritetico. Il consiglio elegge un segretario generale della

Nato che rappresenta l’autorità civile (ma non militare) del Patto Atlantico. Sul piano formale, la Nato, doveva essere un modo per rendere più facile agli Stati Uniti fornire supporto all’Europa attraverso basi nell’Atlantico del nord, però non fu certo un caso che i primi paesi ad essere invitati furono Grecia e Turchia, che furono territori contesi tra democrazia e comunismo.

Si costituì così il blocco occidentale, che fece come deterrente contro l’Unione Sovietica e il suo Patto di Varsavia per tutta la guerra fredda. Questo argomento merita un post (o più) dedicati e non ne parleremo adesso.

Tra tutti gli obbiettivi raggiunti nella guerra fredda dall’Occidente, quello che ci interessa per questo articolo fu la riuscita (parziale all’inizio) della costruzione di un dialogo tra i due blocchi contrapposti per limitare gli armamenti e conflitti, che diede come risultato i famosi accordi di Helsinki.


Con la dissoluzione dell’URSS nel 1991 l’alleanza atlantica fece da mediatore tra la neonata Repubblica Federale Russa e le ex repubbliche sovietiche. Esse restituirono tutti gli armamenti nucleari alla Russia, mentre quest’ultima si impegnava a non attaccarle in futuro (accordo violato più volte in Georgia e ora in Ucraina).

Con la vittoria nella guerra fredda e con la scomparsa della minaccia comunista, una domanda sembrò ovvia: la Nato aveva ancora senso di esistere?

I leader di trent’anni fa decisero di evolvere il concetto del Patto atlantico ad un livello superiore e di porre l’alleanza nel ruolo di risolutrice di conflitti indiretti che avrebbero potuto minacciare in qualche modo l’Europa e gli USA, anche se controversi. Sono un esempio le azioni militari in Kosovo e in Afghanistan. Negli ultimi anni la Nato si è espansa soprattutto nell’Europa orientale, ma al contrario delle recenti affermazioni russe, le nuove “acquisizioni” sono state fatte tramiti accordi passati con il Cremlino stesso. Solitamente questi accordi prevedevano che la Nato si impegnasse a non installare basi militari o armi nucleari ai confini con la Russia.


Accordo fino ad oggi rispettato, ma dato che la Russia non ha rispettato più volte la sua parte nel accordo attaccando stati indipendenti, non si sa fino a che punto il “blocco occidentale” continuerà a rispettare la propria parte dei patti.


Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi.

- LORD ISMAY, primo segretario generale della NATO



 


 


Source foto: Bundesbildstelle / Presseund Informationsamt der Bundesregierung.

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