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FIGURE DALLA STORIA - Il Barone Rosso

Immagine del redattore: LucaTortoreLucaTortore
- di Luca Tortore
 

La Grande Guerra (1914 - 1918) viene considerata da molti storici la prima guerra “moderna” grazie a numerosi fattori, uno tra tutti l’introduzione dell’aereo come mezzo militare. In questo periodo nacque in diversi paesi l’aeronautica militare, con l’obiettivo di rendere l’aereo un’arma letale. Durante il periodo bellico, numerose persone divennero noti come “assi” grazie alla loro abilità nel distruggere velivoli nemici, ma un nome sovrasta tutti gli altri: Manfred Albrecht Freiherr von Richthofen conosciuto da tutti come il Barone Rosso.

(Tempo di lettura: circa 2 minuti)


Manfred nacque nel 1892 a Breslavia, una città nella parte orientale dell’Impero tedesco (ora Polonia), da una famiglia nobile. Seguendo le orme del padre, il barone von Richthofen, entrò come ufficiale nella cavalleria imperiale.

La guerra statica di trincea (quale fu la Prima Guerra Mondiale) con le mitragliatrici e filo spinato rese impossibile qualsiasi tipo di operazione di cavalleria, quindi Manfred si vide privato del proprio ruolo di cavaliere e si unì alla fanteria dove guadagnò una medaglia al valore grazie coraggiose ricognizioni sotto bombardamento nemico.

In questo conflitto, momenti di intensa azione erano alternati con lunghi periodi di quiete interminabili settimane vuote e prive di combattimento. Fu proprio grazie alla noia che il futuro Barone Rosso entrò a far parte della Luftstreitkräfte (aviazione tedesca) in cerca di emozioni.

Dopo un duro addestramento, Manfred ottenne il ruolo di mitragliere su un aereo biposto.

Il 1 ottobre del 1915 ebbe un incontro da cui ebbe grande ispirazione con Oswald Boelcke, il miglior pilota da caccia della Germania dell’epoca e considerato il padre fondatore delle strategie per il combattimento aereo (probabilmente farò un articolo su di lui).

Grazie a questa nuova conoscenza, il barone decise di diventare pilota e ottenne la sua prima vittoria ufficiale il 17 settembre del 1916.

Dimostrando di avere talento in un campo dove pochi riuscivano a vincere duelli aerei, dopo la sua sedicesima vittoria fu decorato con la Pour le Mérite, la più alta onorificenza dell’impero tedesco.

Fu poi chiamato dallo stesso Boelcke per far parte di una squadra d’élite e gli fu affidato il comando della squadriglia da caccia Jasta 11.

Manfred von Richthofen divenne famoso come Barone Rosso grazie alla sua decisione di dipingere il suo aereo di un rosso fuoco altamente visibile in segno di sfida per i suoi avversari e, addirittura, la sua squadriglia utilizzò vernice dai colori appariscenti ottenendo così il soprannome di Circo Volante.

Il 21 aprile del 1918 decollò per la sua ultima missione dove ottenne la sua ottantesima vittoria, però, dopo un’inseguimento estenuante, fece un errore di calcolo che lo portò troppo dietro le linee nemiche volando a bassa quota. In quel momento, un proiettile (probabilmente sparato da terra) lo colpì e lo abbatté al suolo uccidendolo. La leggenda racconta che la sua ultima parola fu "Kaputt".

Aveva solo 26 anni.


“Combatti e vola fino all'ultima goccia di sangue e all'ultima goccia di carburante, fino all'ultimo battito del cuore.”

- IL BARONE ROSSO

 


 

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