di Silvia Marsiano
9 Giugno
Luna, pensosa e leggiadra
Che echeggi nelle più cupe notti
Salvami dai miei drammi
Coi tuoi dolci racconti sordi.
Vienimi a prendere dalla Terra
In questa notte degli addii
E poi guardarmi tornare
Dagli astri al tetto mio.
Tu che cambi e sei la stessa
Da me fino al Pacifico
Dal Medioevo all’Apocalisse:
Cambi faccia e resti uguale,
Passa il tempo e tu non vai.
Grazie per guardare
Anche fino a dentro ai miei guai.
Mi illumini, modesta
La notte disgraziata,
Aspettando il Sole tuo
Ad ogni singola giornata.
Nonostante tu per lui muoia
Lo guardi, e ti sposti
Come a lasciargli ora l’onore
Di guardare lui i miei specchi rotti.
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