La nascita di un impero
di Luca Tortore
Sono abbastanza sicuro che ciascuno di voi sappia riconoscere il personaggio protagonista di questa foto o perlomeno che ne abbia già sentito il suo nome: Otto von Bismarck.
Esattamente il 21 marzo di 151 anni fa, veniva nominato primo cancelliere del secondo Reich (impero) tedesco, si concludeva così un agognato processo di unificazione degli stati germanici forgiata da lui stesso. La Germania è sempre stata storicamente un insieme di micro stati indipendenti fin dai tempi del Sacro Romano Impero e nessuno era mai riuscito ad unirli, fino alla sopraggiunta di Mr. Baffone. Ma chi era Bismarck? La risposta è semplice: un grande statista, ovvero una persona che possiede la conoscenza dello stato e dei suoi meccanismi, con una capacità di manovrare la politica raffinatissima.
Per coloro che si sono un po’ incuriositi di questo personaggio, possiamo vedere insieme un piccolo approfondimento della vita di Bismarck fino alla fondazione dell’impero tedesco.
(Tempo di lettura: circa 3 minuti)
Otto nacque in una piccola cittadina prussiana dal tedeschissimo nome di Schönhausen nel
1815, da una famiglia della classe della nobiltà agraria degli Junker. La sua appartenenza alla aristocrazia gli permise di fare carriera nella politica e nel 1862 fu insignito della carica di primo ministro della Prussia. Per descrivere la politica estera di Bismarck, lo scrittore Ludwig con Rochau coniò il termine “Realpolitik”, ovvero la politica realista, atta ad agire in modo pragmatico e matematico considerando tutte le risorse e le variabili di una determinata situazione. L’obiettivo del nostro prussiano fu quello di isolare ed abbattere i suoi nemici (divide et impera) senza modificare gli equilibri del continente, rischiando quindi una guerra europea. Ci riuscì perfettamente.
Il primo terreno di prova fu durante la crisi con la Danimarca nel 1863, durante la quale i danesi rivendicarono la proprietà di alcuni Ducati al nord della Germania, ma grazie ad una provvisoria alleanza con l’Austria imperiale, Bismarck, riuscì a risolvere militarmente la questione ed a guadagnarsi il rispetto del parlamento.
La rivale asburgica rappresentava però il vero ostacolo nei confronti della riunificazione perché la potenza di un unico stato tedesco (che non fosse lei stessa) avrebbe gettato nell’ombra l’impero di Vienna. La guerra per garantire l’indipendenza di tutti gli stati del futuro impero era inevitabile. Bismarck, grazie ad un’abile strategia diplomatica, si assicurò la neutralità di Francia e Inghilterra convincendoli che l’imminente scontro non fosse altro che una disputa interna. Inoltre il primo ministro prussiano si garantì l’alleanza con il neonato Regno d’Italia felicissimo di combattere per liberare dal giogo austriaco le terre irridenti del Veneto. Nel 1866 scoppiò il conflitto, che durò appena 15 giorni grazie alla vittoria decisiva a Sadowa, creando così l’occasione per riunire molti stati germanici nella Confederazione del Nord. La Baviera e qualche altro piccolo stato si opposero all’unificazione, creando la Confederazione del Sud per garantire la stabilità degli assetti europei.
Bismarck si rese conto che, per completare la formazione di un nuovo impero tedesco, aveva purtroppo bisogno di una guerra difensiva contro un nemico esterno per risvegliare così il nazionalismo tedesco.
L’opportunità si presentò nel 1870 quando la Spagna offrì il trono vacante ad un membro della casata di Guglielmo I (re di Prussia). La Francia di Napoleone III (nipote di quello “spilungone” di Bonaparte), sentendosi circondata , protestò fermamente. Con un ultimatum pretese la rinuncia al trono e a future ricandidature per quella carica. Il regnante tedesco rispose con un telegramma confermando solo il ritiro della candidatura, rifiutando di offrire altre rassicurazioni .
Bismarck, per un caso fortuito, entrò in possesso del suddetto messaggio prima che fosse consegnato alla ambasciata francese, e colse l’occasione per modificarlo sottolineando le parti dove si rifiutavano ulteriori candidature in modo tale da colpire lo storico orgoglio francese, inoltre rese pubblico tale testo passato alla storia come il dispaccio di Ems. Obiettivo centrato. I francesi dichiararono guerra e come previsto si risvegliò un fortissimo
patriottismo tedesco che “obbligò” i principi della Baviera ad unirsi alla Confederazione del Nord sconfiggendo così i francesi nella importantissima battaglia di Sedan nel 1870 (magari ci dedicherò un post dedicato in futuro) e assediando la stessa Parigi.
Fu così che nel 18 gennaio del 1871, Guglielmo I fu incoronato imperatore dei tedeschi nella reggia di Versailles (una vera umiliazione i francesi) e si completò l’unificazione anche con la salita alla cancelleria di Bismarck soprannominato “cancelliere di ferro” grazie alla sua autorevolezza dove rimase come leader per oltre 20, fino allo scontro con Guglielmo II, ma questa è una storia per un’altra occasione.
Bismarck passò alla storia come fautore dell’impero tedesco e grazie alla sua eccezionale politica cambiò drasticamente gli equilibri europei del periodo, riuscendo però ad acquietare i venti di guerra e la corsa agli armamenti per tutta la durata della sua cancelleria. Insomma, un personaggio di cui vale la pena ricordarsi il nome.
"La politica non è una scienza esatta, ma un'arte."
- OTTO VON BISMARCK
In Foto:
Bismark con tradizionale elmetto a punta (Pickelhaube), Loescher P. & Petsch, 1898;
Bismark eletto primo ministro, (autore sconosciuto), 1862;
La proclamazione dell’impero tedesco, sala degli specchi a Versailles, Dipinto di Anton von Werner.
📍Segui @grafeion
#storia #pilloledistoria #fotostoriche #bismarck #ottovonbismarck #realpolitik #divulgazione #culturalcommunity #controlague
Comments